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Come i giornalisti descrivono gli incidenti stradali: la pioggia, la visibilità, l’asfalto uccidono le persone… [Parma Press]

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Immagine da ParmaPress

I giornalisti di cronaca locale sono sempre molto garantisti con gli automobilisti e altrettanto pronti a fare ipotesi che li giustificano o li scagionano da colpe e responsabilità attive.

In questo caso non sono la velocità eccessiva, la distrazione o la guida imprudente le possibili cause dell’incidente e dell’uccisione del povero pedone, bensì ‘la pioggia, la scarsa visibilità e l’asfalto scivoloso’.

L’automobilista, naturalmente, in caso di ‘pioggia, scarsa visibilità e asfalto scivoloso’ secondo molti cronisti non mai è tenuto a moderare la velocità in modo da mantenere sempre il controllo del mezzo (come prescritto dal codice della strada) ma è sempre un agente passivo, vittima della volontà dell’auto che infatti, come titola ParmaPress ‘investe e uccide’ la povera 63enne.

La logica sottintesa è questa: sulla via c’è il limite a 50? Allora posso andare a 50 (e magari qualcosa in più) anche se piove, c’è scarsa visibilità e l’asfalto è bagnato, e se ammazzo qualcuno, ‘è un tragico incidente’.

Qui l’intero articolo: Viale Duca Alessandro: 63enne investita e uccisa da un’auto [ParmaPress]

Fra l’altro, sarebbe interessante vedere da vicino e sapere com’è fatto ‘l’asfato scivoloso’ e per quale motivo le strade italiane ne hanno così tanto.

Qui tre studi e ricerche sulle distorsioni, volute e non volute, della stampa sugli incidenti stradali:

Qui le nuove linee guida della stampa inglese sulla cronaca degli scontri stradali.

Qui alcuni esempi eclatanti di distorsioni automobilistiche da parte della cronaca giornalistica:


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